Affettività e sessualità
50 di questi giorni
RB:
Bresso (MI) 28/5/11 CONVEGNO Affettività, Sessualità, Disabilità.
Il convegno al quale ho partecipato oggi, insieme ad un’altra mamma, si apre con la proiezione del cortometraggio dal titolo “Cinquanta di questi giorni” scritto e diretto dai registi Matteo Maffesanti e Davide Pachera — con la supervisione scientifica di Angelo Lascioli presente oggi a Bresso — e prodotto da Paolo Filippini.
Quando si festeggia un compleanno, di solito durante il brindisi ci si rivolge al festeggiato e gli si augura “Cento di questi giorni!”. È sottinteso che “Cento” non è solo il numero degli anni che gli si augura di poter ancora vivere.
Il riferimento, per lo più simbolico, è a una vita piena di soddisfazioni e di ogni bene, nel ricordo e nella continuazione di un giorno speciale, quello della nascita. E quando si festeggia il compleanno di una persona con disabilità intellettiva, qual è lo sguardo con cui si considera il suo futuro?
Qual è il pensiero con cui si ricorda la sua nascita? “Cinquanta di questi giorni” è una provocazione a riflettere sul fatto che talvolta il nostro modo di pensare alla vita delle persone con disabilità intellettiva è limitato, “dimezzato”.
Non tanto perché non si riconosce valore pieno alla vita, al di là dei modi e delle forme con cui essa esiste, quanto perché non si riescono a vedere, e di conseguenza a cercare, le potenzialità di felicità e di piena realizzazione umana di cui ogni vita — non solo quella di chi non ha una disabilità — è feconda.
E così può accadere che non si riesca a pensare che anche chi ha una disabilità intellettiva desideri, voglia e possa amare. Il cortometraggio affronta, attraverso tre racconti che si intrecciano, il tema della sessualità in persone con disabilità intellettiva.
Le storie – che si svolgono nella stessa città, giorno e data di compleanno dei tre protagonisti – mostrano situazioni e modalità differenti di affrontare la questione sessuale.
INES: una madre, letteralmente “consumata” dalle estenuanti richieste sessuali del figlio, decide, dopo continui dubbi, di pagare una prostituta per soddisfarlo. Ecco le riflessioni che ho raccolto:
- Solitudine di una madre che si trova a dover gestire le richieste e I desideri del figlio.
- La madre costruisce un’alleanza con un’altra solitudine (la prostituzione), due realtà ai margini della società
- Con la morte del marito è venuta a mancara la figura maschile che gestiva il tempo libero del figlio e che lo accompagnava nei momenti di svago.
- La madre percepisce una sorta di inganno – < quando nacque …mi dissero che sarebbe stato un bambino come tutti gli altri…sino alla scuola materna è stato così, ma dopo… le differenze si sono fatte sempre più evidenti..> il suo atteggiamento nei confronti dei servizi di assistenza offerti è di rifiuto.?- la madre lancia un messaggio ben preciso v/ la prostitute IO VOGLIO RESTARE SOLO LA MAMMA DI QUESTO FIGLIO..LA PARTE SANA DELL’AMORE…
Le due affettività vissute dal figlio devono essere vissute separatamente.?
CLAUDIA E MARCO: Una ragazza con sindrome di Down convince i propri genitori, coppia attenta e consapevole del percorso di crescita della propria figlia, a permetterle di passare la notte del proprio compleanno insieme al suo ragazzo, anche lui affetto dalla stessa sindrome. Ecco le riflessioni che ho raccolto:
- In questo contesto familiare, completamente diverso dal precedente, lo sviluppo affettivo della figlia è gestito da una coppia di coniugi, che vede la figlia come persona intera e non a metà.
- La cura e la figura del corpo è valorizzata come tale, la figlia si trucca e si prepara al meglio per il proprio ragazzo; la sessualità non è puro impulso “genitale”, è costruzione di un legame e di un rapporto.
- La serata trascorsa con una cena tra le due famiglie, si conclude col concedere una notte insieme concordata dalle stesse , l’autonomia della figlia si evidenzia persino nella scelta della biancheria da letto, e la dimensione della realizzazione umana della coppia viene contemplata come POSSIBILE dalle figure genitoriali.
FRANCESCO: Nel terzo episodio, infine, si racconta la festa a sorpresa per il compleanno di Francesco, giovane con ritardo mentale che vive in una famiglia benestante. Ecco le riflessioni che ho raccolto:
- Il ragazzo sogna…..un sogno dalla dimensione campestre che lo proietta in una continuità tra realtà e sogno…(v.copertina del dvd); l’immaginario erotico è rappresentato da simboli quale il letto, una mela e due ragazze.
- La dimensione erotica si sovrappone a quella affettiva, la dimensione sessuale non percorre il normale processo di erotismo, ove è richiesta la componente cognitive e questa non c’è.
- Il ragazzo non distingue I codici affettivi che un normo-dotato acquisisce con lo sviluppo, confonde gli atteggiamenti affettivi ( l’amica =è la fidanzata / la zia = è la fidanzata )
- La madre di Francesco, nega apertamente la sessualità di suo figlio, il rapporto simbiotico figlio disabile <ho trascurato tutto per lui, ho dedicato tutta mè stessa a lui>, blocca la relazione tra I due? IL FIGLIO UOMO CRESCE FUORI DI NOI? IL FIGLIO BAMBINO CRESCE DENTRO DI NOI?
- La madre rimuove la sessualità del figlio, scegliendo la modalità meno combattiva per viverla all’interno del nucleo familiare.
- La negazione della sessualità del figlio, in questo contesto familiare è l’espressività della crisi tra madre e padre
- Lo scartare la sessualità del figlio, …la madre sà che c’è, che esiste, il figlio attraverso foto e immagini si procura piacere…….ma la mette da parte, non se ne vuole occupare, benchè il tenore di vita potrebbe permettere di farlo seguire ed educare ad una affettività sana; da qui il rischio che il figlio cerchi poi lo sfogo al proprio piacere attraverso le vie distorte ( abusi / rapporti con lo stesso sesso).
SPERO CHE LA LETTURA, SE POSSIBILE SEGUITA DALLA VISIONE DEL CORTOMETRAGGIO, BENCHÈ DURA E SPIGOLOSA RENDA CHIARO UN CONCETTO FONDAMENTALE PER TUTTI , IN TUTTI I BAMBINI.
LA SESSUALITÀ È UNA DIMENSIONE DELLO SVILUPPO UMANO, CHE RICHIEDE INTERVENTI EDUCATIVI SPECIFICI, PER NON AFFRONTARE IN SOLITUDINE UN PROCESSO NATURALE CHE È UN DIRITTO… PER TUTTI… Rossana
SC:
Grazie Rossana…è un tema dal forte impatto, questo. Magari ora ci appare lontano, ma verrà, speriamo di essere tutti in grado di aiutare i nostri figli a realizzarsi appieno e con soddisfazione in tutti gli aspetti della loro vita da adulti. Vedrò senz’altro il dvd.
GS:
Ciao Rossana, sono Anna.
Argomento bello tosto da affrontare…..Come dice Silvia sembra qualcosa ancora lontana…… per il momento.
Io e Gabriele poche volte abbiamo tentato di parlare di quella che potrà essere la vita affettiva di Serena perché la nostra attenzione è concentrata più sulle questioni quotidiane, che sono tante e svariate. Per noi è sempre tutto più difficile, anche in questo caso, la cosa più naturale di questo mondo diventa piena di incognite e cosparsa di ostacoli pressoché insormontabili.
Per non parlare del fatto che per i papà affrontare questo tipo di tematiche relative alle figlie femmine provoca ulteriore sofferenza!!!. Comunque anche questa sarà da affrontare mettendo in campo tutte le nostre risorse, sperando di fare il meglio per il bene della nostra bimba…… Ne riparleremo senz’altro in futuro….
Ciao, a presto. Anna.