Progetto “Sorridere insieme”
- di Anna Celi
LA CAA NEL REPARTO DI ODONTOIATRIA DI COMUNITA’ Ospedale Immacolata Concezione Piove di Sacco (PD)
L’associazione Assi Gulliver da sempre a fianco della Ricerca e dell’innovazione scientifica, finanzia il progetto “Sorridere Insieme” per il Reparto di Odontoiatria di Comunità sezione pediatrica, dell’Ospedale Piove di Sacco, diretto dal prof. Claudio Gallo.
Il progetto mira a rendere il reparto e l’ospedale sempre più inclusivi con un percorso dedicato ai piccoli pazienti non verbali e alle loro famiglie utilizzando il sistema di comunicazione CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa).
La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è una pratica clinica che viene messa in campo in ambito pediatrico, riabilitativo/educativo, per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative in tutti i contesti della vita quotidiana. È Aumentativa perché ha lo scopo di potenziare la comunicazione e il linguaggio supportando tutte le potenzialità comunicative della persona. È Alternativa perché utilizza modalità alternative alla comunicazione tradizionale: si avvale di gesti, segni, ausili per la comunicazione e tecnologia avanzata.
ACCESSIBILITA’ COMUNICATIVA
Alcune persone non possono parlare, faticano a comprendere ciò che diciamo e a comprendere il contesto in cui sono. I simboli aiutano e sostengono la comunicazione. Questi simboli e altre tecniche e strategie fanno parte di una pratica chiamata C.A.A.
La CAA ha l’obiettivo di potenziare la competenza comunicativa della persona, del suo ambiente di vita e del contesto in cui la persona è inserita in modo da sostenere e favorire la massima partecipazione sociale possibile, l’autonomia e l’integrazione di tutte le persone bisogni comunicativi complessi (BCC) che a causa di gravi patologie neurologiche, congenite o acquisite, temporanee o permanenti, sono prive del linguaggio orale.
La CAA è un approccio clinico, che si basa su tecniche, strategie e tecnologie capaci di aumentare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni mezzi comunicativi, con particolare riguardo al linguaggio orale e alla scrittura.
Comunicare è un diritto di ognuno di noi in tutti i contesti di vita.
È indispensabile che anche gli ambienti/contesti siano accessibili a livello comunicativo sia per dare informazioni chiare e precise sia per essere compresi.
Significa:
- costruire opportunità comunicative per persone con BCC e per coloro che non parlano la lingua italiana, indipendentemente dalla modalità comunicativa del singolo, mantenendone così l’individualità;
- far sì che i contesti supportino la comunicazione di ognuno favorendo la comprensione di messaggi che l’ambiente fornisce;
- favorire la partecipazione sociale del singolo in modo autonomo tramite strategie diverse: comunicazione visiva, supporti di comunicazione, supporti audio-video, staff formato, comunicazione scritta accessibile, ecc.
- integrare questa modalità alternativa nei diversi contesti di vita;
- supportare l’autonomia, l’integrazione e l’inclusione.
“Quando abbiamo deciso di finanziare questo progetto, proposto da uno dei nostri membri del Direttivo, Elisa Zigno, ne abbiamo subito compreso le potenzialità e messo a disposizione tutti i fondi necessari.
Assi Gulliver si impegna da sempre affinché tutti i nostri bambini e non solo, abbiano le stesse opportunità dei loro coetanei. E questo progetto è la testimonianza che con un lavoro di squadra e la messa a sistema di competenze e motivazione si possano raggiungere obiettivi importanti come questi. Ringraziamo quindi l’Ospedale, il Prof. Gallo, la sua equipe medica e la Dott.ssa Silvia Citarella, educatrice professionale specializzata in CAA incaricata da Assi per la realizzazione del progetto”.
Queste le parole di Silvia Cerbarano, Presidente ASSI Gulliver APS.
“Sorridere insieme” nasce infatti proprio dall’esperienza personale di Elisa Zigno, mamma di Giovanni paziente del dott. Gallo e membro del Consiglio Direttivo di ASSI Gulliver.
“La nostra esperienza con la CAA inizia 3 anni fa quando iniziammo ad avere i primi approcci a questa metodologia di comunicazione.
Giovanni aveva da poco compiuto 4 anni e nessun medico sapeva ancora dire se lui avrebbe parlato o meno, noi genitori però sentivamo che lui aveva bisogno di comunicare.
All’inizio non ci credevo che lui sarebbe stato in grado di fare quello che ci aspettava lui facesse viste la sue difficoltà di attenzione e cognitive, ma la prima volta che ha indicato la foto del suo biberon per chiedere di bere il latte ci siamo illuminati: lui ci stava ” parlando”.
“Oggi Giovanni ha 7 anni” continua Elisa Zigno, “non parla ma grazie alla CAA può dire, chiedere e raccontare tante cose alle persone che fanno parte della sua vita e sapere che in un ospedale e su una sedia di un reparto odontoiatrico possa sentirsi a suo agio, mi riempie di gioia!”
“Questo progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita sociosanitaria sia professionale che umana. Sono orgoglioso di sapere che saremo uno dei pochi e primi reparti di Odontoiatria che utilizzerà questa metodica in Italia e questo ci carica di una grande responsabilità e di conseguenti aspettative.
Infatti il percorso iniziato il 7 dicembre 2022 con i nostri piccoli pazienti speciali non verbali e le loro famiglie potrebbe diventare nel futuro una metodica condivisa da moltissime strutture sanitarie a valenza pediatrica. La CAA di fatto ci permette di essere ancora più inclusivi nei confronti dei nostri piccoli pazienti speciali”.
Conclude il Prof. Gallo.